” La paura è la cosa di cui ho più paura.” (M. D. Montaigne)
La fobia generalizzata è un tipo di disturbo completamente pervasivo, dove la persona non ha più bisogno di stimoli esterni per avere paura, perché è la sua stessa percezione della realtà che crea il pericolo ovunque.
In questo caso la paura è come una sorta di fascio di luce con il quale il soggetto illumina tutto ciò che percepisce (Nardone, 2000).
Chi è affetto da fobia generalizzata inoltre manifesta, nella maggioranza dei casi, due tipi di profonda paura: quella di morire, o quella di perdere il controllo e impazzire.
Un’ importante caratteristica di questo tipo di patologia è relativa alle situazioni in cui si manifestano i momenti critici di paura: ovvero se la reazione di panico è prodotta da situazioni specifiche o se può avvenire in qualsiasi luogo.
Nardone G. (2016): “La terapia degli attacchi di panico. Liberi per sempre dalla paura patologica”. Milano, Ponte alle Grazie.

Quando è prodotta da specifiche situazioni (es. il rimanere da soli, l’allontanarsi da luoghi ritenuti sicuri, entrare in luoghi chiusi o trovarsi in mezzo alla folla) gli attacchi di panico possono essere previsti e quindi la persona tende a organizzare la sua vita evitando queste circostanze prevedibili. In questo caso ciò che spaventa è una condizione esterna.
Quando invece la reazione di panico si verifica in qualsiasi luogo, non esiste possibilità di previsione e la persona, non avendo la possibilità di controllare le situazioni, è continuamente sotto stress da allertamento. In questo caso ciò che spaventa è la sensazione interna. Infatti ciò che fa scatenare il panico non è una circostanza esterna ma anche la minima alterazione del proprio corpo.
Le fobie generalizzate bloccano realmente le persone nell’ organizzazione e nella gestione della loro vita, perché la paura è la loro emozione predominante.
Dott.ssa Serena Gabrielli
Bibliografia:
Nardone, G. (2000): “Oltre i limiti della paura. Superare rapidamente le fobie, le ossessioni e il panico”. Milano, Rizzoli.
Nardone, G. (2003): “Non c’è notte che non veda il giorno. La terapia in tempi brevi per gli attacchi di panico”. Milano, Ponte alle Grazie.
Nardone G. (2004): “Paura, Panico, Fobie. La terapia in tempi brevi”. Milano, Ponte alle Grazie.
Nardone G. (2016): “La terapia degli attacchi di panico. Liberi per sempre dalla paura patologica”. Milano, Ponte alle Grazie.
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Quando è prodotta da specifiche situazioni (es. il rimanere da soli, l’allontanarsi da luoghi ritenuti sicuri, entrare in luoghi chiusi o trovarsi in mezzo alla folla) gli attacchi di panico possono essere previsti e quindi la persona tende a organizzare la sua vita evitando queste circostanze prevedibili. In questo caso ciò che spaventa è una condizione esterna.
Quando invece la reazione di panico si verifica in qualsiasi luogo, non esiste possibilità di previsione e la persona, non avendo la possibilità di controllare le situazioni, è continuamente sotto stress da allertamento. In questo caso ciò che spaventa è la sensazione interna. Infatti ciò che fa scatenare il panico non è una circostanza esterna ma anche la minima alterazione del proprio corpo.
Le fobie generalizzate bloccano realmente le persone nell’ organizzazione e nella gestione della loro vita, perché la paura è la loro emozione predominante.
Dott.ssa Serena Gabrielli
Bibliografia:
Nardone, G. (2000): “Oltre i limiti della paura. Superare rapidamente le fobie, le ossessioni e il panico”. Milano, Rizzoli.
Nardone, G. (2003): “Non c’è notte che non veda il giorno. La terapia in tempi brevi per gli attacchi di panico”. Milano, Ponte alle Grazie.
Nardone G. (2004): “Paura, Panico, Fobie. La terapia in tempi brevi”. Milano, Ponte alle Grazie.
Nardone G. (2016): “La terapia degli attacchi di panico. Liberi per sempre dalla paura patologica”. Milano, Ponte alle Grazie.
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